Circoncisione
Pratica chirurgica antichissima, la circoncisione prevede la rimozione totale del prepuzio: di conseguenza, la parte terminale del pene (glande) rimane completamente scoperta. Alcune fonti distinguono due tipi di circoncisione, in base alla rimozione totale o parziale del prepuzio (lasciando, quindi, parzialmente scoperto il glande). In realtà, questa distinzione non è del tutto corretta, poiché la circoncisione è una sola e riguarda l'asportazione totale del prepuzio. L'escissione di una parte del foglietto prepuziale viene più precisamente chiamata postectomia. Dai dipinti antichi, si evince che la procedura della circoncisione risale almeno a 6.000 anni fa, pratica molto diffusa soprattutto in Egitto: tuttora, la circoncisione rimane uno tra i metodi più discussi in campo medico.
Circoncisione: perché?
La circoncisione non viene effettuata solamente a scopo religioso: i motivi che spingono gli occidentali (soprattutto) a sottoporsi a questa pratica sono ben altri. Tra tutti, spicca l'igiene: sembra, infatti che la circoncisione sia che favorisca una maggior igiene intima; le microperdite di urina e lo smegma non possono ristagnare tra il prepuzio ed il glande, perché ritenuti fattori di rischio per balaniti, postiti, balanopostiti ed altre infiammazioni a livello genitale.
Altri, si sottopongono alla circoncisione perché spinti dalla volontà di migliorare l'estetica genitale o dal desiderio di percepire maggior eccitazione durante l'atto sessuale.
Malgrado contro la loro volontà, molti uomini sono costretti a sottoporsi alla circoncisione, per risolvere disturbi anatomici genitali (fimosi, parafimosi) o per il trattamento dell'eiaculazione precoce. Tra gli altri disturbi, risolvibili o migliorabili tramite la circoncisione, si ricordano: lichen sclerosus del pene, ipospadia (sviluppo incompleto dell'uretra), stenosi uretrale, linfedema penieno cronico (raro). In taluni casi, anche il cancro al pene potrebbe essere curato, completamente o parzialmente, tramite la circoncisione.
L'intervento
Prima dell'intervento, il paziente deve sottoporsi ad una scrupolosa visita specialistica (urologo, andrologo e, quando necessario, dermatologo). Il paziente, quando presenta fimosi acquisita o infezioni genitali, deve rivolgersi quanto prima al medico e sottoporsi al controllo, allo scopo di guarire (eventualmente) nei tempi più brevi.
Anche il paziente che vuole sottoporsi alla circoncisione per svariati motivi extra-patologici (religione, igiene ecc.) deve comunque recarsi dallo specialista, che lo renderà edotto delle modalità dell'operazione.
La pratica chirurgica viene effettuata in day-hospital: il paziente viene anestetizzato in situ tramite inoculazione di xilocaina (o lidocaina) 1% direttamente nei nervi del pene.
Nel bambino, è preferibile l'anestesia generale.
Dopo aver anestetizzato la parte del paziente, si procede con la rimozione chirurgica del lembo di pelle che riveste il glande, tramite laser o bisturi: l'intervento dura, all'incirca, 40 minuti.
Si consiglia la sospensione dall'attività sportiva per 7 giorni e quella sessuale per circa quattro settimane, per dare modo alle ferite di rimarginarsi definitivamente.
I punti di sutura cadono spontaneamente, in genere dopo un paio di settimane; la riduzione della sensibilità a livello del glande, con relativo ispessimento della zona suddetta, avviene, di norma, dopo quattro settimane.
Il paziente rimane soddisfatto dell'intervento nell'80% dei casi.
Circoncisione contro l'eiaculazione precoce
Molti uomini si sottopongono alla circoncisione associata alla neurotomia glandulare per ovviare a quel disturbo (decisamente imbarazzante per molti uomini) dell'eiaculazione precoce. Sembra che l'ipersensibilità del glande rappresenti la più nota causa di eiaculazione precoce: in questi soggetti, è sufficiente anche una lieve eccitazione sessuale per favorire l'orgasmo, poiché le fibre nervose responsabili della conduzione dei segnali eccitatori, iper-eccitate, provocano la contrazione del muscolo, di conseguenza la muscolatura liscia che riveste le vie seminali stimola la fuoriuscita “anticipata” dello sperma. Per ovviare a questo inconveniente, l'uomo, previa visita andrologica, può decidere di sottoporsi a questo intervento, che consta in due fasi:
1. Circoncisione vera e propria: rimozione chirurgica del prepuzio che ricopre il glande. In genere ci si riferisce alla ricostruzione del prepuzio per le persone che hanno effettuato un’operazione di circoncisione. Dal momento che ci è stato asportato e che questo provoca sia un'immagine del proprio organo che non tutti accettano, sia una diminuzione della sensibilità del glande, alcuni uomini preferiscono farsi ricostruire il prepuzio per avere un'immagine più simile a quella pre-circoncisione.
2. Neurotomia glandulare: vengono sezionate alcune fibre nervose ubicate in punti precisi, in prossimità del solco del glande. In questo modo, la sensibilità a livello glandulare viene nettamente diminuita
Circoncisione e malattie veneree
Particolarmente interessanti sono le nuove scoperte in ambito medico-scientifico: sembra che la circoncisione sia un valido aiuto anche per ridurre il rischio d'infezione dalle malattie sessualmente trasmissibili. Non è preciso affermare che la circoncisione protegga completamente dalle MST, ma si ritiene che le probabilità di contrarre HIV (per esempio) vengano diminuite almeno del 60% in seguito alla rimozione del prepuzio che avvolge il glande. Negli USA, per esempio, molti uomini si sottopongono alla circoncisione proprio a fini profilattici dalle malattie veneree.
Vediamo, quindi, i motivi.
Innanzitutto, il prepuzio sembra essere l'habitat ideale del virus dell'HIV: la zona anatomica del prepuzio presenta tutte le caratteristiche ideali per l'annidamento del virus, di conseguenza attraverso la rimozione della parte, il virus non trova le condizioni ideali per insediarsi.
Sono i dati statistici a confermare la teoria:
Calo del 30% nelle infezioni da HIV/AIDS nelle donne con partner circoncisi (studio effettuato in Uganda, esaminando un campione di 12.000 persone)
Le donne con partner circoncisi hanno meno probabilità di contrarre vaginiti batteriche e Trichomonas vaginalis
Diminuzione di malati da AIDS nelle regioni Africane dove la circoncisione rappresenta una pratica molto diffusa
È doveroso puntualizzare che la circoncisione maschile non è utilizzata come profilassi contro la clamidia, la sifilide e la gonorrea. Per quanto riguarda la possibilità di diminuire il rischio da HPV (papilloma virus) in seguito alla circoncisione, ci sono tesi contrastanti: alcuni ritengono che la circoncisione non sia una pratica profilattica contro l'HPV, altri esponenti della Ricerca, tuttavia, sono più speranzosi su questo fronte. Non è ancora possibile, quindi, affermare con certezza che l'HPV si possa prevenire attraverso la circoncisione maschile: si dovranno attendere ancora alcuni anni per la conferma o meno di queste ipotesi.
Il preservativo rimane comunque il metodo più sicuro per la protezione dalle malattie veneree.
Eversione tonaca vaginale per idrocele
L'eversione e resezione della tonaca vaginale del testicolo prevede una ulteriore serie di accertamenti clinici e strumentali, da eseguire prima del ricovero.
Preparazione all'intervento
Anestesia
Esistono due tipi di anestesia potenzialmente utilizzabili per questo tipo di intervento. Quando le condizioni generali del paziente lo permettono la anestesia viene eseguita per via "loco-regionale", cioè mediante l'iniezione dell'anestetico a livello della colonna vertebrale (scientificamente definita come iniezione spinale). Alla anestesia loco-regionale viene a volte associata una sedazione. Questo tipo di anestesia è caratterizzata da minore perdita ematica durante l'intervento chirurgico oltre che da una minore frequenza di trombosi degli arti inferiori o di embolia polmonare. Qualora le condizioni del paziente non permettessero l'esecuzione di questo tipo di anestesia si preferirà eseguire un'anestesia generale tradizionale.
Cenni di tecnica chirurgica
L'intervento viene comunemente eseguito per via scrotale. Questa via d'accesso garantisce il pronto recupero del paziente ed una cicatrice postoperatoria virtualmente invisibile. Una volta inciso lo scroto e raggiunto il testicolo, la sacca di liquido che forma l'idrocele viene esposta, mobilizzata e quindi asportata. Dopo la semplice escissione, i bordi della sacca vengono suturati, e quindi si richiudono i rivestimenti del testicolo e la cute dello scroto. Il paziente può essere dimesso dall'ospedale a partire da 6 ore dall'intervento chirurgico, una volta verificato che la diuresi sia valida.
Complicanze
La complicanza più comune di questo intervento è l'ematoma che insorge in circa l'1% dei casi. Generalmente l'ematoma si riassorbe spontaneamente. In casi molto rari è necessario drenare l'ematoma chirurgicamente.
La ferita
I punti della ferita cutanea vengono dati con un filo riassorbibile che con il tempo si scioglie da solo, senza alcun bisogno di rimozione. Una minima parte dei pazienti può sviluppare una infezione di ferita. Questa si manifesta con la fuoriuscita dalla ferita di materiale limpido (siero) oppure di sangue frammisto a pus.
Frenulotomia
La frenulotomia è l'intervento di recisione di uno dei frenuli.
L'intervento al pene avviene in anestesia locale (spesso si utilizza una pomata anestetica) e non dura più di 15 minuti. L'anestesia può venire praticata alla base del pene o sul glande. Può essere leggermente doloroso all'inizio, in quanto il glande viene ripulito in profondità dallo smegma, e poi viene praticata la prima anestesia con un ago.
Esiti
Nel caso in cui l'operazione non venga eseguita mediante elettrobisturi, la sutura che presenta dei punti, si rimargina nel giro di 20-25 giorni. Generalmente i punti sono di tipo assorbibile, e si distaccano naturalmente da soli nel giro di 10-15 giorni.
Dopo l'operazione di frenulotomia è sufficiente l'automedicazione, con una speciale pomata della sutura, in modo da prevenire infezioni. Nella maggioranza dei casi l'intervento non ha conseguenze sulla attività sessuale.